di Domenico Condito
Il Museu de São Roque di Lisbona conserva, all’interno di un prezioso reliquario, il cranio di San Gregorio Taumaturgo, Padre della Chiesa del III secolo. La reliquia fu venerata a Stalettì, in Calabria, fino alla seconda metà del XVI secolo, all’interno dell’antica chiesa bizantina che custodisce a tutt’oggi i resti mortali del Santo. Nel 1587, la reliquia fu donata alla Igreja de São Roque di Lisbona da Don Juan de Borja, figlio di San Francisco de Borja e ambasciatore di Filippo II a Praga, con tutta la sua ricca collezione di reliquie e reliquari. Il nobile valenciano, autore delle Empresas Morales, capolavoro della letteratura spagnola del Siglo de Oro, fu infatti uno dei massimi collezionisti di reliquie del suo tempo. Don Juan era entrato in possesso del cranio del Taumaturgo grazie al suo legame di parentela con il Principe di Squillace, Don Pietro Borgia. La reliquia era considerata la più importante dell’intera collezione e fu accolta trionfalmente nella Igreja de São Roque il 25 gennaio 1588, alla presenza del vicerè del Portogallo, il principe cardinale Alberto.
Ho ricostruito la storia della reliquia nell’ambito del mio studio su Il culto di San Gregorio Taumaturgo a Lisbona nell’età di Filippo II, presentato in via preliminare a Stalettì, nella chiesa di San Gregorio Taumaturgo, il 7 giugno 2008. Il lavoro, finalmente in fase di pubblicazione, si basa su un’accurata ricerca d’archivio realizzata soprattutto negli archivi storici della capitale lusitana con la collaborazione del Museu de São Roque. Si deve proprio a questa proficua collaborazione la riapertura, dopo diversi secoli, del reliquario contenente il cranio del Taumaturgo, con risultati a dir poco sorprendenti. La reliquia, infatti, presenta delle placche metalliche fissate tutt’attorno, sulle quali sono incise scritte in greco-bizantino, che ne attestano l’attribuzione a San Gregorio Taumaturgo. Tali incisioni sono state trascritte e interpretate con il contributo del prof. Edoardo Bona del Dipartimento di Filologia, Linguistica e Tradizione Classica dell’Università degli Studi di Torino.
L’importante ritrovamento ha suscitato un certo interesse in Portogallo, dopo che la RTP, Rádio e Televisão de Portugal, ne ha divulgato la notizia con un reportage registrato proprio all’interno Museu de São Roque. Il servizio televisivo, andato in onda lo scorso 13 maggio, ha messo in evidenza, inoltre, il singolare legame storico che unisce Stalettì alla città di Lisbona.
Vi propongo la visione del reportage della RTP, che oltre alla mia intervista registra l’intervento del dott. António Meira, Tecnico Superiore del Museu de São Roque di Lisbona.
Ringrazio la RTP e il Museu de São Roque per la preziosa collaborazione.
Ho ricostruito la storia della reliquia nell’ambito del mio studio su Il culto di San Gregorio Taumaturgo a Lisbona nell’età di Filippo II, presentato in via preliminare a Stalettì, nella chiesa di San Gregorio Taumaturgo, il 7 giugno 2008. Il lavoro, finalmente in fase di pubblicazione, si basa su un’accurata ricerca d’archivio realizzata soprattutto negli archivi storici della capitale lusitana con la collaborazione del Museu de São Roque. Si deve proprio a questa proficua collaborazione la riapertura, dopo diversi secoli, del reliquario contenente il cranio del Taumaturgo, con risultati a dir poco sorprendenti. La reliquia, infatti, presenta delle placche metalliche fissate tutt’attorno, sulle quali sono incise scritte in greco-bizantino, che ne attestano l’attribuzione a San Gregorio Taumaturgo. Tali incisioni sono state trascritte e interpretate con il contributo del prof. Edoardo Bona del Dipartimento di Filologia, Linguistica e Tradizione Classica dell’Università degli Studi di Torino.
L’importante ritrovamento ha suscitato un certo interesse in Portogallo, dopo che la RTP, Rádio e Televisão de Portugal, ne ha divulgato la notizia con un reportage registrato proprio all’interno Museu de São Roque. Il servizio televisivo, andato in onda lo scorso 13 maggio, ha messo in evidenza, inoltre, il singolare legame storico che unisce Stalettì alla città di Lisbona.
Vi propongo la visione del reportage della RTP, che oltre alla mia intervista registra l’intervento del dott. António Meira, Tecnico Superiore del Museu de São Roque di Lisbona.
Ringrazio la RTP e il Museu de São Roque per la preziosa collaborazione.
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